Pubblicazioni
Giocare il limite. Valore e valori dello sport, Ed. Paoline, 2023
Lo sport oggi va considerato il nuovo «romanzo di formazione», una narrazione di progetti, emozioni, sentimenti nella loro trama interiore e in quella relazionale che accompagna e fornisce istruzioni ed esempi nel cammino del minore verso l’età adulta. Ciò che rende grande lo sport, il suo valore essenziale, è la sua capacità di far ‘scoprire la propria grandezza’ a tutti e ciascuno, far sentire ogni atleta soddisfatto di sé e nel contempo desideroso di realizzarsi sempre meglio, giocando con il limite.
Lo sport è una della modalità di comunicazione più efficaci: parla un linguaggio universale, capace di superare differenze culturali, politiche, religiose, etniche. Il suo ruolo, tuttavia, è dinamico: risente dei mutamenti socioculturali e dei diversi paradigmi secondo i quali lo sport viene interpretato e vissuto.
La nostra società chiede molto allo sport: l’eterna giovinezza, le migliori soluzioni educative, l’antidoto al disagio giovanile, il dialogo tra le generazioni, la pacificazione tra Stati …
Il testo mostra come nel tempo sia cambiato il modo di concepire e praticare l’attività sportiva, pur continuando ad essere una della più potenti metafore dell’esistenza. E come nella vita non si può dire di aver afferrato il senso una volta per tutte, così i valori di cui lo sport è depositario non si possono considerare acquisiti definitivamente, ma devono essere coltivati e salvaguardati con cura, intelligenza e creatività. Oggi più che mai la sfida si gioca in termini di rispetto e di inclusività, perché attraverso i valori sportivi possiamo riscoprire ed esprimere la nostra umanità più profonda.
Lo sport oggi va considerato il nuovo «romanzo di formazione», una narrazione di progetti, emozioni, sentimenti nella loro trama interiore e in quella relazionale che accompagna e fornisce istruzioni ed esempi nel cammino del minore verso l’età adulta. Ciò che rende grande lo sport, il suo valore essenziale, è la sua capacità di far ‘scoprire la propria grandezza’ a tutti e ciascuno, far sentire ogni atleta soddisfatto di sé e nel contempo desideroso di realizzarsi sempre meglio, giocando con il limite.
Lo sport è una della modalità di comunicazione più efficaci: parla un linguaggio universale, capace di superare differenze culturali, politiche, religiose, etniche. Il suo ruolo, tuttavia, è dinamico: risente dei mutamenti socioculturali e dei diversi paradigmi secondo i quali lo sport viene interpretato e vissuto.
La nostra società chiede molto allo sport: l’eterna giovinezza, le migliori soluzioni educative, l’antidoto al disagio giovanile, il dialogo tra le generazioni, la pacificazione tra Stati …
Il testo mostra come nel tempo sia cambiato il modo di concepire e praticare l’attività sportiva, pur continuando ad essere una della più potenti metafore dell’esistenza. E come nella vita non si può dire di aver afferrato il senso una volta per tutte, così i valori di cui lo sport è depositario non si possono considerare acquisiti definitivamente, ma devono essere coltivati e salvaguardati con cura, intelligenza e creatività. Oggi più che mai la sfida si gioca in termini di rispetto e di inclusività, perché attraverso i valori sportivi possiamo riscoprire ed esprimere la nostra umanità più profonda.
Sport e pastorale. Percorsi e nuovi schemi di gioco, Tau editrice, 2021
Occorre ammettere che nell’affrontare il rapporto con lo sport la pastorale ha spesso sbagliato misura: verso l’alto, eccedendo nel contrapporre una visione etica ideale dello sport e le molteplici ‘tentazioni’ e ‘corruzioni’ da cui guardarsi; verso il basso, nel sistematico tentativo di far convivere la concreta pratica sportiva con la vita dell’oratorio o parrocchiale, limitandosi a fornire indicazioni operative di buon senso, quando non strumentalizzando lo sport a fini aggregativi e di consenso.
‘Sport e pastorale’ si propone di trattare questo rapporto cercando di andare al di là delle retoriche autocelebrative, per offrire nuove possibili prospettive e ‘schemi di gioco’.
La sfida è quella del lasciar(si) andare, giocato sulla leggerezza che ti solleva oltre l’ostacolo, oltre la logica del controllo e giudizio. Così facendo questa nuova pastorale sportiva può divenire segno fertile per la pastorale nel suo insieme, una ‘palestra’ di buone prassi che inneschi processi contagiosi di cambiamento nel corpo ecclesiale. Il testo presenta una serie di riflessioni e indicazioni in questa prospettiva, evidenziando i principali snodi e le fasi in cui si è sviluppata la relazione pastorale con il fenomeno sport, per coglierne i passaggi più delicati e le modalità con cui sono stati affrontati. Se la pastorale dello sport vuole passare dal 'giocare in difesa' ad un gioco proattivo ed orientato al futuro deve raccogliere sfide che possono sembrare inimmaginabili, elaborare nuovi linguaggi, aggiornare il proprio immaginario: diventare una pastorale ‘ad immagine e somiglianza dello sport’ per rendere lo sport ‘immagine e somiglianza di Dio’.
Occorre ammettere che nell’affrontare il rapporto con lo sport la pastorale ha spesso sbagliato misura: verso l’alto, eccedendo nel contrapporre una visione etica ideale dello sport e le molteplici ‘tentazioni’ e ‘corruzioni’ da cui guardarsi; verso il basso, nel sistematico tentativo di far convivere la concreta pratica sportiva con la vita dell’oratorio o parrocchiale, limitandosi a fornire indicazioni operative di buon senso, quando non strumentalizzando lo sport a fini aggregativi e di consenso.
‘Sport e pastorale’ si propone di trattare questo rapporto cercando di andare al di là delle retoriche autocelebrative, per offrire nuove possibili prospettive e ‘schemi di gioco’.
La sfida è quella del lasciar(si) andare, giocato sulla leggerezza che ti solleva oltre l’ostacolo, oltre la logica del controllo e giudizio. Così facendo questa nuova pastorale sportiva può divenire segno fertile per la pastorale nel suo insieme, una ‘palestra’ di buone prassi che inneschi processi contagiosi di cambiamento nel corpo ecclesiale. Il testo presenta una serie di riflessioni e indicazioni in questa prospettiva, evidenziando i principali snodi e le fasi in cui si è sviluppata la relazione pastorale con il fenomeno sport, per coglierne i passaggi più delicati e le modalità con cui sono stati affrontati. Se la pastorale dello sport vuole passare dal 'giocare in difesa' ad un gioco proattivo ed orientato al futuro deve raccogliere sfide che possono sembrare inimmaginabili, elaborare nuovi linguaggi, aggiornare il proprio immaginario: diventare una pastorale ‘ad immagine e somiglianza dello sport’ per rendere lo sport ‘immagine e somiglianza di Dio’.
Il testo affronta la crisi del modello di oratorio tradizionale di fronte alle sfide della modernità liquida. Attraverso un'analisi critica dei modelli di "oratorio cittadella" e "oratorio carovana", l'autore evidenzia come l'istituzione oratoriana stia perdendo la sua capacità di attrarre e coinvolgere le nuove generazioni.
Attraverso un'analisi lucida e appassionata, il libro ripercorre la storia dell'oratorio, dai suoi esordi come "cittadella" protettiva al modello "carovana" degli anni '80, basato su progettazione e animazione. Un viaggio che mette in luce non solo i successi di un'istituzione che ha segnato la vita di tante persone, ma anche le sue crescenti difficoltà nell'adattarsi ai tempi che cambiano. Ma non si tratta di arrendersi. Anzi, proprio dalla consapevolezza della crisi nasce la spinta verso un cambio di paradigma, verso un modello pastorale nuovo, in grado di rigenerare l'oratorio e di renderlo nuovamente un luogo significativo per i giovani. Il punto non è "ripartire meglio", ma immaginare forme originali di presenza e di azione pastorale, capaci di intercettare le sfide della "modernità liquida" e di accompagnare le giovani generazioni nel loro cammino di crescita e di ricerca di senso. Ed è qui che entra in scena l'immagine del "Campo Base": un modello che privilegia la valenza trasformativa dell'esperienza, il primato dei processi rispetto ai progetti, l'uscita verso nuove aperture e l'utilizzo di metafore e situazioni di tipo "iniziatico", per favorire una rilettura critica delle proprie esperienze e una nuova tessitura di senso.
Il testo propone un cambio di paradigma radicale, ispirato al concetto di "antifragilità" e alla metafora del "Campo Base", per rigenerare l'oratorio e renderlo nuovamente un luogo significativo per i giovani. Il libro si rivolge a responsabili ed operatori pastorali, educatori, genitori e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell'oratorio.
Attraverso un'analisi lucida e appassionata, il libro ripercorre la storia dell'oratorio, dai suoi esordi come "cittadella" protettiva al modello "carovana" degli anni '80, basato su progettazione e animazione. Un viaggio che mette in luce non solo i successi di un'istituzione che ha segnato la vita di tante persone, ma anche le sue crescenti difficoltà nell'adattarsi ai tempi che cambiano. Ma non si tratta di arrendersi. Anzi, proprio dalla consapevolezza della crisi nasce la spinta verso un cambio di paradigma, verso un modello pastorale nuovo, in grado di rigenerare l'oratorio e di renderlo nuovamente un luogo significativo per i giovani. Il punto non è "ripartire meglio", ma immaginare forme originali di presenza e di azione pastorale, capaci di intercettare le sfide della "modernità liquida" e di accompagnare le giovani generazioni nel loro cammino di crescita e di ricerca di senso. Ed è qui che entra in scena l'immagine del "Campo Base": un modello che privilegia la valenza trasformativa dell'esperienza, il primato dei processi rispetto ai progetti, l'uscita verso nuove aperture e l'utilizzo di metafore e situazioni di tipo "iniziatico", per favorire una rilettura critica delle proprie esperienze e una nuova tessitura di senso.
Il testo propone un cambio di paradigma radicale, ispirato al concetto di "antifragilità" e alla metafora del "Campo Base", per rigenerare l'oratorio e renderlo nuovamente un luogo significativo per i giovani. Il libro si rivolge a responsabili ed operatori pastorali, educatori, genitori e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell'oratorio.
L'arte di bene-dire. Predicare e annunciare in modo efficace, ed. Paoline, 2020
Quali caratteristiche deve avere la predicazione (o un incontro di catechesi) per essere efficace? Come fare per non annoiare e annunciare il Vangelo in modo che tocchi i cuori e induca al cambiamento? Quale predicazione od omelia riesce a essere efficace? Come dovrebbero essere gli incontri di catrechesi per non annoiare? In che modo l’annuncio del Vangelo può riescire a toccare i cuori e a cambiare la vita?
Oggi non basta più «dire il bene»: occorre fare il possibile per dire bene il bene.
Il testo mette allo specchio la predicazione, l’evangelizzazione e le apre alla sfida della narrazione, vera e propria possibilità per aprire percorsi efficaci di annuncio.
Tre passaggi sono fondamentali per bene-dire: aprire il cuore, aprire la mente, aprire la volontà.
Queste pagine propongono un modello che mette al centro la competenza narrativa di chi predica e annuncia. Il modello narrativo, infatti, va oltre l’integrazione tra fede e vita: mostra che la fede è vita e che ogni vita ha domande di fede.
Le sezioni del testo: la predicazione come emerge in Evangelii gaudium; principali caratteristiche e limiti del modello “lineare” di predicazione; principali caratteristiche e vantaggi del modello narrativo; la narrazione: modalità e strumenti; modalità di gestione dello sviluppo dell’omelia/predicazione
Quali caratteristiche deve avere la predicazione (o un incontro di catechesi) per essere efficace? Come fare per non annoiare e annunciare il Vangelo in modo che tocchi i cuori e induca al cambiamento? Quale predicazione od omelia riesce a essere efficace? Come dovrebbero essere gli incontri di catrechesi per non annoiare? In che modo l’annuncio del Vangelo può riescire a toccare i cuori e a cambiare la vita?
Oggi non basta più «dire il bene»: occorre fare il possibile per dire bene il bene.
Il testo mette allo specchio la predicazione, l’evangelizzazione e le apre alla sfida della narrazione, vera e propria possibilità per aprire percorsi efficaci di annuncio.
Tre passaggi sono fondamentali per bene-dire: aprire il cuore, aprire la mente, aprire la volontà.
Queste pagine propongono un modello che mette al centro la competenza narrativa di chi predica e annuncia. Il modello narrativo, infatti, va oltre l’integrazione tra fede e vita: mostra che la fede è vita e che ogni vita ha domande di fede.
Le sezioni del testo: la predicazione come emerge in Evangelii gaudium; principali caratteristiche e limiti del modello “lineare” di predicazione; principali caratteristiche e vantaggi del modello narrativo; la narrazione: modalità e strumenti; modalità di gestione dello sviluppo dell’omelia/predicazione
Genitori a bordo campo. Passione sportiva, istruzioni per l'uso, ed In Dialogo, 2013
Un piccolo ‘manuale di sopravvivenza per genitori sportivi’ che non intende spiegare ai genitori come e perché far fare sport ai figli, quanto coinvolgerli in modo più consapevole e soddisfacente nel processo educativo che l’attività sportiva determina.
Esso è il frutto di numerosi incontri sul tema condotti presso società e gruppi sportivi espressione dello sport di base, del lavoro di ascolto dei genitori e confronto con allenatori e dirigenti sportivi.
Per evitare, per quanto possibile, che le considerazioni esposte restino semplici riflessioni, utili solo ad alimentare lamentele del tipo ‘sarebbe bello, ma…’, il testo offre qualche ‘istruzione per l’uso’, ovvero una serie di materiali e strumenti utili per costruire incontri e percorsi formativi con genitori, allenatori e dirigenti sportivi, e così cercare di rispondere alle principali esigenze ed attese educative di genitori e responsabili sportivi.
Un piccolo ‘manuale di sopravvivenza per genitori sportivi’ che non intende spiegare ai genitori come e perché far fare sport ai figli, quanto coinvolgerli in modo più consapevole e soddisfacente nel processo educativo che l’attività sportiva determina.
Esso è il frutto di numerosi incontri sul tema condotti presso società e gruppi sportivi espressione dello sport di base, del lavoro di ascolto dei genitori e confronto con allenatori e dirigenti sportivi.
Per evitare, per quanto possibile, che le considerazioni esposte restino semplici riflessioni, utili solo ad alimentare lamentele del tipo ‘sarebbe bello, ma…’, il testo offre qualche ‘istruzione per l’uso’, ovvero una serie di materiali e strumenti utili per costruire incontri e percorsi formativi con genitori, allenatori e dirigenti sportivi, e così cercare di rispondere alle principali esigenze ed attese educative di genitori e responsabili sportivi.
Allenatori e genitori. Percorsi di alleanze possibili ed La Meridiana, 2014
Sembra scontato che l’allenatore/ istruttore svolga il suo compito tecnico-tattico verso i suoi atleti. Sembra ovvio che un genitore si comporti ‘da genitore’ verso il figlio. Non sempre è così, soprattutto oggi, quando c’è di mezzo la passione sportiva, al di là del livello in cui si gareggia.Il libro è dedicato agli allenatori e genitori che si incrociano, volenti o nolenti, per scelta o loro malgrado, prima, durante e dopo l’attività sportiva dei loro ragazzi.
Come affrontare e vivere le esperienze agonistiche nelle quali sono coinvolti? Attraverso spunti di riflessione e proposte concrete viene mostrato come alimentare uno stile di rapporti alternativo tra allenatori e genitori. Si tratta in sostanza di un semplice ma significativo cambio di gesto, ovvero passare dal ‘puntare il dito’ verso l’altro, genitore o allenatore che sia, al ‘dare la mano’. Cambiare il gesto per segnalare un cambiamento di atteggiamento e nuovi comportamenti.
Sembra scontato che l’allenatore/ istruttore svolga il suo compito tecnico-tattico verso i suoi atleti. Sembra ovvio che un genitore si comporti ‘da genitore’ verso il figlio. Non sempre è così, soprattutto oggi, quando c’è di mezzo la passione sportiva, al di là del livello in cui si gareggia.Il libro è dedicato agli allenatori e genitori che si incrociano, volenti o nolenti, per scelta o loro malgrado, prima, durante e dopo l’attività sportiva dei loro ragazzi.
Come affrontare e vivere le esperienze agonistiche nelle quali sono coinvolti? Attraverso spunti di riflessione e proposte concrete viene mostrato come alimentare uno stile di rapporti alternativo tra allenatori e genitori. Si tratta in sostanza di un semplice ma significativo cambio di gesto, ovvero passare dal ‘puntare il dito’ verso l’altro, genitore o allenatore che sia, al ‘dare la mano’. Cambiare il gesto per segnalare un cambiamento di atteggiamento e nuovi comportamenti.
Dirigere per gli altri. Come guidare i collaboratori sportivi ed. La Meridiana, 2014
Dirigenti sportivi si nasce o si diventa? La risposta forse più corretta a questa domanda è: entrambe le cose. Ma la cruda verità è anche un’altra: in molte realtà sportive, specie a livello di base, dirigenti né si nasce né si diventa, ma semplicemente ‘ci si trova’ ad essere tali.
Il testo è dedicato ai dirigenti associativi, attuali e futuri, agli inizi o ormai ‘navigati’, che hanno intenzione di migliorarsi e qualificarsi, proponendo in modo snello e stimolante spunti di riflessione, indicazioni operative e percorsi formativi, elaborati sulla base della concreta verifica sul campo.
La realtà attuale delle società sportive lascia infatti sempre meno spazio al ‘buonvolontarismo’ mentre è sempre più importante contare su validi dirigenti.
Dirigenti sportivi si nasce o si diventa? La risposta forse più corretta a questa domanda è: entrambe le cose. Ma la cruda verità è anche un’altra: in molte realtà sportive, specie a livello di base, dirigenti né si nasce né si diventa, ma semplicemente ‘ci si trova’ ad essere tali.
Il testo è dedicato ai dirigenti associativi, attuali e futuri, agli inizi o ormai ‘navigati’, che hanno intenzione di migliorarsi e qualificarsi, proponendo in modo snello e stimolante spunti di riflessione, indicazioni operative e percorsi formativi, elaborati sulla base della concreta verifica sul campo.
La realtà attuale delle società sportive lascia infatti sempre meno spazio al ‘buonvolontarismo’ mentre è sempre più importante contare su validi dirigenti.
Società sportiva e comunicazione. Spunti per restare in partita ed. La Meridiana, 2015
Per una società sportiva la gestione della comunicazione è vitale: oggi, infatti, lo sport è comunicazione tanto quanto prestazione agonistica. Saper ben comunicare il messaggio sportivo è un compito che non riguarda solo i livelli sportivi superiori ma coinvolge direttamente le realtà e le aggregazioni sportive di base. Più infatti si è ‘piccoli’ e ‘fragili’ più è necessario sviluppare buone strategie di sopravvivenza, e più la comunicazione sportiva può fare la differenza.
Il testo vuole rafforzare la sensibilità e le competenze comunicative della società sportiva, valorizzare la sua presenza sul territorio, rafforzare l’identità e migliorare efficienza e qualità delle relazioni, fornendo molti spunti e soprattutto materiale (schede di lavoro ed esercizi) perché tutti, dai dirigenti ai semplici collaboratori sappiano ben giocare la partita della comunicazione sportiva ed associativa.
Per una società sportiva la gestione della comunicazione è vitale: oggi, infatti, lo sport è comunicazione tanto quanto prestazione agonistica. Saper ben comunicare il messaggio sportivo è un compito che non riguarda solo i livelli sportivi superiori ma coinvolge direttamente le realtà e le aggregazioni sportive di base. Più infatti si è ‘piccoli’ e ‘fragili’ più è necessario sviluppare buone strategie di sopravvivenza, e più la comunicazione sportiva può fare la differenza.
Il testo vuole rafforzare la sensibilità e le competenze comunicative della società sportiva, valorizzare la sua presenza sul territorio, rafforzare l’identità e migliorare efficienza e qualità delle relazioni, fornendo molti spunti e soprattutto materiale (schede di lavoro ed esercizi) perché tutti, dai dirigenti ai semplici collaboratori sappiano ben giocare la partita della comunicazione sportiva ed associativa.
Coinvolgere per crescere ed. La Meridiana, 2016
"Sembra incredibile ma qualunque cosa si faccia la gente non partecipa. Come si fa a tirar fuori le persone ed andare oltre la sterile critica a tutto e tutti?" L'obiettivo del coinvolgimento resta tra i più difficili da raggiungere, una sfida sempre aperta. Saper coinvolgere è una delle principali competenze strategiche di un buon dirigente sportivo. Essa non è una dote innata ma una capacità operativa che richiede preparazione e metodo. Il testo evidenzia i fattori di successo e gli effetti positivi del coinvolgimento per la crescita sana di una società sportiva, affrontando i diversi aspetti del tema: il coinvolgimento interno e la ricerca di nuovi collaboratori; il coinvolgimento esterno e la possibilità di arrivare a tutti, offrendo una serie di indicazioni ed esempi di pronta applicazione. Per coinvolgere, appunto!
"Sembra incredibile ma qualunque cosa si faccia la gente non partecipa. Come si fa a tirar fuori le persone ed andare oltre la sterile critica a tutto e tutti?" L'obiettivo del coinvolgimento resta tra i più difficili da raggiungere, una sfida sempre aperta. Saper coinvolgere è una delle principali competenze strategiche di un buon dirigente sportivo. Essa non è una dote innata ma una capacità operativa che richiede preparazione e metodo. Il testo evidenzia i fattori di successo e gli effetti positivi del coinvolgimento per la crescita sana di una società sportiva, affrontando i diversi aspetti del tema: il coinvolgimento interno e la ricerca di nuovi collaboratori; il coinvolgimento esterno e la possibilità di arrivare a tutti, offrendo una serie di indicazioni ed esempi di pronta applicazione. Per coinvolgere, appunto!