Pubblicazioni

Sport e pastorale. Percorsi e nuovi schemi di gioco, Tau editrice, 2021
Occorre ammettere che nell’affrontare il rapporto con lo sport la pastorale ha spesso sbagliato misura: verso l’alto, eccedendo nel contrapporre una visione etica ideale dello sport e le molteplici ‘tentazioni’ e ‘corruzioni’ da cui guardarsi; verso il basso, nel sistematico tentativo di far convivere la concreta pratica sportiva con la vita dell’oratorio o parrocchiale, limitandosi a fornire indicazioni operative di buon senso, quando non strumentalizzando lo sport a fini aggregativi e di consenso.
‘Sport e pastorale’ si propone di trattare questo rapporto cercando di andare al di là delle retoriche autocelebrative, per offrire nuove possibili prospettive e ‘schemi di gioco’.
La sfida è quella del lasciar(si) andare, giocato sulla leggerezza che ti solleva oltre l’ostacolo, oltre la logica del controllo e giudizio. Così facendo questa nuova pastorale sportiva può divenire segno fertile per la pastorale nel suo insieme, una ‘palestra’ di buone prassi che inneschi processi contagiosi di cambiamento nel corpo ecclesiale. Il testo presenta una serie di riflessioni e indicazioni in questa prospettiva, evidenziando i principali snodi e le fasi in cui si è sviluppata la relazione pastorale con il fenomeno sport, per coglierne i passaggi più delicati e le modalità con cui sono stati affrontati. Se la pastorale dello sport vuole passare dal 'giocare in difesa' ad un gioco proattivo ed orientato al futuro deve raccogliere sfide che possono sembrare inimmaginabili, elaborare nuovi linguaggi, aggiornare il proprio immaginario: diventare una pastorale ‘ad immagine e somiglianza dello sport’ per rendere lo sport ‘immagine e somiglianza di Dio’.
Occorre ammettere che nell’affrontare il rapporto con lo sport la pastorale ha spesso sbagliato misura: verso l’alto, eccedendo nel contrapporre una visione etica ideale dello sport e le molteplici ‘tentazioni’ e ‘corruzioni’ da cui guardarsi; verso il basso, nel sistematico tentativo di far convivere la concreta pratica sportiva con la vita dell’oratorio o parrocchiale, limitandosi a fornire indicazioni operative di buon senso, quando non strumentalizzando lo sport a fini aggregativi e di consenso.
‘Sport e pastorale’ si propone di trattare questo rapporto cercando di andare al di là delle retoriche autocelebrative, per offrire nuove possibili prospettive e ‘schemi di gioco’.
La sfida è quella del lasciar(si) andare, giocato sulla leggerezza che ti solleva oltre l’ostacolo, oltre la logica del controllo e giudizio. Così facendo questa nuova pastorale sportiva può divenire segno fertile per la pastorale nel suo insieme, una ‘palestra’ di buone prassi che inneschi processi contagiosi di cambiamento nel corpo ecclesiale. Il testo presenta una serie di riflessioni e indicazioni in questa prospettiva, evidenziando i principali snodi e le fasi in cui si è sviluppata la relazione pastorale con il fenomeno sport, per coglierne i passaggi più delicati e le modalità con cui sono stati affrontati. Se la pastorale dello sport vuole passare dal 'giocare in difesa' ad un gioco proattivo ed orientato al futuro deve raccogliere sfide che possono sembrare inimmaginabili, elaborare nuovi linguaggi, aggiornare il proprio immaginario: diventare una pastorale ‘ad immagine e somiglianza dello sport’ per rendere lo sport ‘immagine e somiglianza di Dio’.

L'arte di bene-dire. Predicare e annunciare in modo efficace, ed. Paoline, 2020
Quali caratteristiche deve avere la predicazione (o un incontro di catechesi) per essere efficace? Come fare per non annoiare e annunciare il Vangelo in modo che tocchi i cuori e induca al cambiamento? Quale predicazione od omelia riesce a essere efficace? Come dovrebbero essere gli incontri di catrechesi per non annoiare? In che modo l’annuncio del Vangelo può riescire a toccare i cuori e a cambiare la vita?
Oggi non basta più «dire il bene»: occorre fare il possibile per dire bene il bene.
Il testo mette allo specchio la predicazione, l’evangelizzazione e le apre alla sfida della narrazione, vera e propria possibilità per aprire percorsi efficaci di annuncio.
Tre passaggi sono fondamentali per bene-dire: aprire il cuore, aprire la mente, aprire la volontà.
Queste pagine propongono un modello che mette al centro la competenza narrativa di chi predica e annuncia. Il modello narrativo, infatti, va oltre l’integrazione tra fede e vita: mostra che la fede è vita e che ogni vita ha domande di fede.
Le sezioni del testo: la predicazione come emerge in Evangelii gaudium; principali caratteristiche e limiti del modello “lineare” di predicazione; principali caratteristiche e vantaggi del modello narrativo; la narrazione: modalità e strumenti; modalità di gestione dello sviluppo dell’omelia/predicazione
Quali caratteristiche deve avere la predicazione (o un incontro di catechesi) per essere efficace? Come fare per non annoiare e annunciare il Vangelo in modo che tocchi i cuori e induca al cambiamento? Quale predicazione od omelia riesce a essere efficace? Come dovrebbero essere gli incontri di catrechesi per non annoiare? In che modo l’annuncio del Vangelo può riescire a toccare i cuori e a cambiare la vita?
Oggi non basta più «dire il bene»: occorre fare il possibile per dire bene il bene.
Il testo mette allo specchio la predicazione, l’evangelizzazione e le apre alla sfida della narrazione, vera e propria possibilità per aprire percorsi efficaci di annuncio.
Tre passaggi sono fondamentali per bene-dire: aprire il cuore, aprire la mente, aprire la volontà.
Queste pagine propongono un modello che mette al centro la competenza narrativa di chi predica e annuncia. Il modello narrativo, infatti, va oltre l’integrazione tra fede e vita: mostra che la fede è vita e che ogni vita ha domande di fede.
Le sezioni del testo: la predicazione come emerge in Evangelii gaudium; principali caratteristiche e limiti del modello “lineare” di predicazione; principali caratteristiche e vantaggi del modello narrativo; la narrazione: modalità e strumenti; modalità di gestione dello sviluppo dell’omelia/predicazione

Genitori a bordo campo. Passione sportiva, istruzioni per l'uso, ed In Dialogo, 2013
Un piccolo ‘manuale di sopravvivenza per genitori sportivi’ che non intende spiegare ai genitori come e perché far fare sport ai figli, quanto coinvolgerli in modo più consapevole e soddisfacente nel processo educativo che l’attività sportiva determina.
Esso è il frutto di numerosi incontri sul tema condotti presso società e gruppi sportivi espressione dello sport di base, del lavoro di ascolto dei genitori e confronto con allenatori e dirigenti sportivi.
Per evitare, per quanto possibile, che le considerazioni esposte restino semplici riflessioni, utili solo ad alimentare lamentele del tipo ‘sarebbe bello, ma…’, il testo offre qualche ‘istruzione per l’uso’, ovvero una serie di materiali e strumenti utili per costruire incontri e percorsi formativi con genitori, allenatori e dirigenti sportivi, e così cercare di rispondere alle principali esigenze ed attese educative di genitori e responsabili sportivi.
Un piccolo ‘manuale di sopravvivenza per genitori sportivi’ che non intende spiegare ai genitori come e perché far fare sport ai figli, quanto coinvolgerli in modo più consapevole e soddisfacente nel processo educativo che l’attività sportiva determina.
Esso è il frutto di numerosi incontri sul tema condotti presso società e gruppi sportivi espressione dello sport di base, del lavoro di ascolto dei genitori e confronto con allenatori e dirigenti sportivi.
Per evitare, per quanto possibile, che le considerazioni esposte restino semplici riflessioni, utili solo ad alimentare lamentele del tipo ‘sarebbe bello, ma…’, il testo offre qualche ‘istruzione per l’uso’, ovvero una serie di materiali e strumenti utili per costruire incontri e percorsi formativi con genitori, allenatori e dirigenti sportivi, e così cercare di rispondere alle principali esigenze ed attese educative di genitori e responsabili sportivi.

Allenatori e genitori. Percorsi di alleanze possibili ed La Meridiana, 2014
Sembra scontato che l’allenatore/ istruttore svolga il suo compito tecnico-tattico verso i suoi atleti. Sembra ovvio che un genitore si comporti ‘da genitore’ verso il figlio. Non sempre è così, soprattutto oggi, quando c’è di mezzo la passione sportiva, al di là del livello in cui si gareggia.Il libro è dedicato agli allenatori e genitori che si incrociano, volenti o nolenti, per scelta o loro malgrado, prima, durante e dopo l’attività sportiva dei loro ragazzi.
Come affrontare e vivere le esperienze agonistiche nelle quali sono coinvolti? Attraverso spunti di riflessione e proposte concrete viene mostrato come alimentare uno stile di rapporti alternativo tra allenatori e genitori. Si tratta in sostanza di un semplice ma significativo cambio di gesto, ovvero passare dal ‘puntare il dito’ verso l’altro, genitore o allenatore che sia, al ‘dare la mano’. Cambiare il gesto per segnalare un cambiamento di atteggiamento e nuovi comportamenti.
Sembra scontato che l’allenatore/ istruttore svolga il suo compito tecnico-tattico verso i suoi atleti. Sembra ovvio che un genitore si comporti ‘da genitore’ verso il figlio. Non sempre è così, soprattutto oggi, quando c’è di mezzo la passione sportiva, al di là del livello in cui si gareggia.Il libro è dedicato agli allenatori e genitori che si incrociano, volenti o nolenti, per scelta o loro malgrado, prima, durante e dopo l’attività sportiva dei loro ragazzi.
Come affrontare e vivere le esperienze agonistiche nelle quali sono coinvolti? Attraverso spunti di riflessione e proposte concrete viene mostrato come alimentare uno stile di rapporti alternativo tra allenatori e genitori. Si tratta in sostanza di un semplice ma significativo cambio di gesto, ovvero passare dal ‘puntare il dito’ verso l’altro, genitore o allenatore che sia, al ‘dare la mano’. Cambiare il gesto per segnalare un cambiamento di atteggiamento e nuovi comportamenti.

Dirigere per gli altri. Come guidare i collaboratori sportivi ed. La Meridiana, 2014
Dirigenti sportivi si nasce o si diventa? La risposta forse più corretta a questa domanda è: entrambe le cose. Ma la cruda verità è anche un’altra: in molte realtà sportive, specie a livello di base, dirigenti né si nasce né si diventa, ma semplicemente ‘ci si trova’ ad essere tali.
Il testo è dedicato ai dirigenti associativi, attuali e futuri, agli inizi o ormai ‘navigati’, che hanno intenzione di migliorarsi e qualificarsi, proponendo in modo snello e stimolante spunti di riflessione, indicazioni operative e percorsi formativi, elaborati sulla base della concreta verifica sul campo.
La realtà attuale delle società sportive lascia infatti sempre meno spazio al ‘buonvolontarismo’ mentre è sempre più importante contare su validi dirigenti.
Dirigenti sportivi si nasce o si diventa? La risposta forse più corretta a questa domanda è: entrambe le cose. Ma la cruda verità è anche un’altra: in molte realtà sportive, specie a livello di base, dirigenti né si nasce né si diventa, ma semplicemente ‘ci si trova’ ad essere tali.
Il testo è dedicato ai dirigenti associativi, attuali e futuri, agli inizi o ormai ‘navigati’, che hanno intenzione di migliorarsi e qualificarsi, proponendo in modo snello e stimolante spunti di riflessione, indicazioni operative e percorsi formativi, elaborati sulla base della concreta verifica sul campo.
La realtà attuale delle società sportive lascia infatti sempre meno spazio al ‘buonvolontarismo’ mentre è sempre più importante contare su validi dirigenti.

Società sportiva e comunicazione. Spunti per restare in partita ed. La Meridiana, 2015
Per una società sportiva la gestione della comunicazione è vitale: oggi, infatti, lo sport è comunicazione tanto quanto prestazione agonistica. Saper ben comunicare il messaggio sportivo è un compito che non riguarda solo i livelli sportivi superiori ma coinvolge direttamente le realtà e le aggregazioni sportive di base. Più infatti si è ‘piccoli’ e ‘fragili’ più è necessario sviluppare buone strategie di sopravvivenza, e più la comunicazione sportiva può fare la differenza.
Il testo vuole rafforzare la sensibilità e le competenze comunicative della società sportiva, valorizzare la sua presenza sul territorio, rafforzare l’identità e migliorare efficienza e qualità delle relazioni, fornendo molti spunti e soprattutto materiale (schede di lavoro ed esercizi) perché tutti, dai dirigenti ai semplici collaboratori sappiano ben giocare la partita della comunicazione sportiva ed associativa.
Per una società sportiva la gestione della comunicazione è vitale: oggi, infatti, lo sport è comunicazione tanto quanto prestazione agonistica. Saper ben comunicare il messaggio sportivo è un compito che non riguarda solo i livelli sportivi superiori ma coinvolge direttamente le realtà e le aggregazioni sportive di base. Più infatti si è ‘piccoli’ e ‘fragili’ più è necessario sviluppare buone strategie di sopravvivenza, e più la comunicazione sportiva può fare la differenza.
Il testo vuole rafforzare la sensibilità e le competenze comunicative della società sportiva, valorizzare la sua presenza sul territorio, rafforzare l’identità e migliorare efficienza e qualità delle relazioni, fornendo molti spunti e soprattutto materiale (schede di lavoro ed esercizi) perché tutti, dai dirigenti ai semplici collaboratori sappiano ben giocare la partita della comunicazione sportiva ed associativa.

Coinvolgere per crescere ed. La Meridiana, 2016
"Sembra incredibile ma qualunque cosa si faccia la gente non partecipa. Come si fa a tirar fuori le persone ed andare oltre la sterile critica a tutto e tutti?" L'obiettivo del coinvolgimento resta tra i più difficili da raggiungere, una sfida sempre aperta. Saper coinvolgere è una delle principali competenze strategiche di un buon dirigente sportivo. Essa non è una dote innata ma una capacità operativa che richiede preparazione e metodo. Il testo evidenzia i fattori di successo e gli effetti positivi del coinvolgimento per la crescita sana di una società sportiva, affrontando i diversi aspetti del tema: il coinvolgimento interno e la ricerca di nuovi collaboratori; il coinvolgimento esterno e la possibilità di arrivare a tutti, offrendo una serie di indicazioni ed esempi di pronta applicazione. Per coinvolgere, appunto!
"Sembra incredibile ma qualunque cosa si faccia la gente non partecipa. Come si fa a tirar fuori le persone ed andare oltre la sterile critica a tutto e tutti?" L'obiettivo del coinvolgimento resta tra i più difficili da raggiungere, una sfida sempre aperta. Saper coinvolgere è una delle principali competenze strategiche di un buon dirigente sportivo. Essa non è una dote innata ma una capacità operativa che richiede preparazione e metodo. Il testo evidenzia i fattori di successo e gli effetti positivi del coinvolgimento per la crescita sana di una società sportiva, affrontando i diversi aspetti del tema: il coinvolgimento interno e la ricerca di nuovi collaboratori; il coinvolgimento esterno e la possibilità di arrivare a tutti, offrendo una serie di indicazioni ed esempi di pronta applicazione. Per coinvolgere, appunto!